La natura ci racconta i suoi segreti e ci cura con le sue piante. Riconoscere la sua voce bisbigliata, ascoltarne i messaggi ed interpretarli per guarire se stessi e gli altri è un dono meraviglioso. Sono un’amante e grande sostenitrice dei rimedi naturali; amo grufolare le mani nella terra; amo portare avanti ciò che ci arriva dal passato; ed anche per questo amo prendermi cura delle mie piante officinali e realizzare con esse tinture madri, oli, creme e smudge sticks.
Con i suoi colori che vanno dal giallo all’arancio al porpora, i suoi petali aghiformi e il suo stelo slanciato, ed il suo spirito di adattamento ai diversi climi, l’Echinacea, come ci insegnano i nativi americani delle tribù Sioux, è una pianta con delle forti proprietà benefiche. Essa appartiene alla famiglia delle “asteraceae” e ne esistono principalmente tre tipi: echinacea angustifolia, echinacea purpurea, echinacea pallida. Può essere considerata sia una pianta ornamentale che officinale, dato che rispecchia entrambe le tipologie. In particolar modo l’echinacea purpurea è ricercata per il suo fiore meraviglioso e per le sue straordinarie proprietà fitoterapiche.
La natura durante tutta l’estate ci regala questo fiore da questa splendida fioritura rosa ed in autunno la parte area dissecca per poi rivegetare nella primavera successiva. In America del Nord veniva utilizzata dagli sciamani per la preparazione di rimedi e unguenti medicamentosi, come antidoto per i morsi di serpenti velenosi, anche per curare il mal di denti e come anestetico per dolori più o meno intensi.
La diffusione dell’utilizzo di questa pianta in Europa e in Asia è molto più recente rispetto a quanto non lo sia in America del Nord, dove appunto dagli indigeni veniva considerata una pianta sacra. Ogni pianta ha la sua storia, la sua simbologia, il suo potere; e l’echinacea, simbolo di forza e salute, è immunostimolante, antibatterica e antivirale; antinfiammatoria e cicatrizzante; in opportune preparazioni ci aiuta a prevenire influenze e raffreddori.
Gli sciamani consideravano le piante come sacre proprio perché esse sono in grado di curarci, ma anche di aiutarci nei processi di evoluzione e di equilibrio psicofisico. Certo, il nostro tempo è altro da prima, e molto di ciò che era , è cambiato; ed è anche se è difficile rimanere connessi con la natura, possiamo comunque ritrovare il contatto con la Madre Terra che ci offre i suoi frutti, ci invita a raccoglierli, ci abbraccia, portando i suoi saperi nel qui ed ora.