Ho trascorso gli ultimi giorni chiedendomi cosa potessi condividere. E poi eccola che arriva, l’ispirazione. E decido di affidarmi a te raccontandoti una delle mie esperienze più intime e di profonda scoperta. Un viaggio di iniziazione verso la mia forza primordiale più profonda, verso la connessione più profonda con la terra, verso la mia essenza, il mio essere più profondo.
Spulciando tra delle foto, ne trovo alcune che mi emozionano particolarmente. Siamo ritratti mio figlio ed io, quando era ancora in grembo. E da lì inizio a sfogliare il diario che mi ha accompagnato durante la gravidanza e dopo. Dove scrivo a mio figlio, raccontandogli di lui, di luoghi, di odori, di sapori, di suoni, di incontri; dove gli confido le mie emozioni, i miei sentimenti, i miei pensieri anche quelli più segreti.
La felicità e la paura nello scoprire di avere una creatura dentro di me e la gratitudine per avermi scelto come madre.
Il mio cuore si riempie di amore infinito per lui, il mio re della foresta, il mio ragazzo di luce.
Durante la gravidanza mi conosco diversa, altra. Inizia una trasformazione nel corpo e del corpo, nell’anima e dell’anima. Sto cambiando. Mi riscopro donna e madre.
All’inizio del nostro viaggio insieme, questa meravigliosa creatura ed io abbiamo dovuto affrontare alcune prove, che ci sono state donate dalla vita, per farci crescere, per farci evolvere, per unirci ancora di più. Percepisco chiaramente per la prima volta il sottile confine tra la vita e la morte. Emozioni e pensieri si rincorrono come in una danza di contrari.
Lo yoga e la meditazione continuano ad accompagnarmi, a sostenermi, a centrarmi e a tenermi radicata, facendomi vivere con maggiore serenità e consapevolezza questo vissuto così intenso, toccante, incerto. In qualche modo diventano il mio rifugio, ma anche la mia forza e la mia determinazione. Allo stesso tempo scopro in me una forza inimmaginabile: è la forza dell’amore più puro; quell’amore che permette alla vita di sbocciare.
Ricordo ancora le lacrime di gioia nell’accogliere mio figlio in questo mondo. Già lo amavo senza averlo mai visto. Il nervosismo prima di quello che era il date più importante ed emozionante della mia vita. L’amore profondo e indissolubile che ho provato quella notte sentendolo piangere per la prima volta e vedendolo lì tra le mani della ginecologa, forte come un guerriero, con tanta voglia di vivere e combattere per quello che gli è stato donato e che gli appartiene: la vita.
L’essere madre fa sperimentare il vero amore incondizionato. L’amore nel dare. L’amore nell’accettare e nell’accogliere. L’amore a parer mio è la più alta forma di yoga. Yoga è amore verso se stessi e verso le creature, verso l’universo. Il rispetto profondo per ogni creatura è l’obbiettivo ultimo di una pratica che porta alla connessione con l’universo.
Essere madre è anche saper lasciar andare, abbandonare ciò che si era prima, le proprie abitudini, le proprie routine e passioni e scoprire un’altra sé.
Con la venuta al mondo di mio figlio inizia una sfida eccitante, quella di condurre una relazione amorevole e consapevole, trovare il tempo per la cura di sé e confidare che l’indipendenza tornerà di nuovo. Ho imparato ad accettare la trasformazione e i miei limiti. Approfondire, scoprire e scoprirmi diversa, lasciando andare tutto ciò che non è più mio, che non mi appartiene più. Diventare madre mi ha avvicinato di più a me stessa, trovando la mia essenza. Riscoprendomi potente, piena di luce, forte, consapevole e piena di amore.
I VOSTRI FIGLI
I vostri figli non sono figli vostri…
sono i figli e le figlie della forza stessa della Vita.
Nascono per mezzo di voi, ma non da voi.
Dimorano con voi, tuttavia non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore, ma non le vostre idee.
Potete dare una casa al loro corpo, ma non alla loro anima, perché la loro anima abita la casa dell’avvenire che voi non potete visitare nemmeno nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di tenere il loro passo, ma non pretendere di renderli simili a voi, perché la vita non torna indietro, né può fermarsi a ieri.
Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati in avanti.
L’Arciere mira al bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi tiene tesi con tutto il suo vigore affinché le sue frecce possano andare veloci e lontane.
Lasciatevi tendere con gioia nelle mani dell’Arciere, poiché egli ama in egual misura e le frecce che volano e l’arco che rimane saldo.
Kahlil Gibran – da Il profeta