A mio figlio, la mia fonte d’ispirazione. Il mio maestro.
Sounds of Forest. I suoni della foresta. Della nostra foresta interiore. Della nostra anima, che ci guida e ci ispira, in cui a volte ci possiamo anche perdere. La foresta come luogo sacro e protetto, fiabesco.
Un luogo simbolico fortemente seducente e primigenio, contrapposto alla nostra terra edificata, coltivata e controllata; uno spazio in cui le nostre regole, subalterne a quelle ‘caotiche’ della natura, perdono improvvisamente ogni valore. La foresta come spazio intriso di contraddizioni: attrae ed inquieta, nutre e priva, conforta e minaccia, offre scorci di intimo raccoglimento e disorienta con l‘ idea della sua sterminata estensione. Essa, così come la terra, possiede caratteristiche creative, metamorfiche e cicliche tipicamente femminili. La foresta come metafora appunto per esprimere la nostra realtà psichica interiore.
Come luogo terreno d’iniziazione, dove s’incontrano l’io cosciente, lungo il proprio cammino personale, e l’inconscio, ossia il substrato psichico comune a tutta l’umanità, dotato di vita propria. Dove s’incontrano il nostro io e la nostra natura profonda, l’anima, il sacro, l’ignoto, il selvaggio. Partire deliberatamente alla scoperta di sè stessi, o trovarsi imbrigliati nella ramaglia della propria natura interiore. Fermarsi ad ascoltare i suoni della foresta, i suoni della propria anima, che ci sussurrano e ci accompagnano.
La foresta come fonte di tesori, nutrimento, protezione, energia e pace. Un luogo in cui mi sento al sicuro, abbracciata e ispirata; dove mi perdo consapevolmente per poi ritrovarmi, trasformata. Da questa riflessione nasce la mia visione, di cui desideravo che il mio compagno di vita e mio figlio ne fossero parte. Ed è stato proprio il significato del nome di mio figlio ad ispirarmi: foresta, bosco, selvaggio, che viene dalla foresta.
La nostra foresta interiore ci parla attraverso i suoi suoni: i pensieri, le emozioni e le creazioni. Il nostro compito è ascoltare e quindi ascoltarci, lasciandoci trasportare da questi meravigliosi suoni che plasmano i sentieri della nostra anima. Per poter entrare in dialogo con noi stessi, con il nostro io creativo e con il nostro io più profondo abbiamo bisogno di prenderci cura del nostro corpo, della nostra mente e della nostra anima.
Praticare lo yoga e la meditazione, creare e lasciarsi ispirare, vivere nella natura e con la natura ci aiuta a scoprire un altro sé e a ristabilire il contatto con noi stessi, con la terra, con il nostro cuore, con la nostra foresta interiore.