C’è spesso confusione rispetto all’utilizzo della parola Yoga. Per me è un discorso controverso e utilizzo questo termine lo stretto indispensabile. Ci tengo a precisare, asana non significa necessariamente Yoga: non basta un inarcamento per sviluppare compassione, non è una posizione di equilibrio a donarci stabilità. La pratica fa parte di una serie di strumenti che abbiamo a disposizione per intraprendere un percorso evolutivo spirituale, ma può anche essere semplicemente una sequenza di movimenti che ci fa stare bene dal punto di vista psico-fisico, e non c’è nulla di male in questo, l’importante è dare il giusto significato alle cose.
Lo Yoga è un sentimento rivoluzionario, una volontà di cambiare che si riflette in tutti gli ambiti della nostra vita.
Gli asana sono posture. Certamente hanno una capacità trasformativa, energetica, simbolica, ma solo se siamo noi a dar loro quel particolare significato nell’ambito di un percorso più ampio. Possiamo fare sequenze di asana senza per forza fare Yoga, e va benissimo, allo stesso modo possiamo vivere lo Yoga senza mai salire su un tappetino. L’importante è conoscere la differenza.
A volte mi sono sentita dire che il Tao Yoga coreano, non è Yoga, perché lo Yoga è una pratica millenaria indiana. Ed è vero esiste lo Yoga tradizionale indiano, come esiste lo Yoga coreano, solo forse meno conosciuto, soprattutto in occidente. Conoscendo entrambe le realtà, mi sento di dire che hanno molto in comune, forse quasi tutto, perché il fine ultimo è lo stesso.Mi sento onorata di essere uno dei custodi di questa pratica e altrettanto onorata di poterla condividere con chi ha il desiderio di conoscerla e di approfondirla. E proprio da qui nasce la mia volontà di raccontare il Tao Yoga coreano, così come è arrivato a me.
Le radici del Tao Yoga coreano affondano a più di un migliaio di anni fa in Corea, dove veniva utilizzato come pratica per dare alla popolazione la possibilità di potenziare la propria energia fisica, mentale e spirituale. Questa pratica veniva esercitata quotidianamente con l’intenzione di mantenere ogni individuo sano, sviluppando in ciascuno consapevolezza, presenza, stabilità, forza interiore. Con l’arrivo del Buddismo e del Confucianesimo i Monaci iniziarono a ritirarsi spontaneamente sulle montagne per continuare a praticare lo Schin-Sun-Do. Questa pratica è stata custodita e trasmessa per secoli da maestro a discepolo, tutti i testi sembrano essere andati distrutti durante la colonizzazione giapponese in Corea.
E questo è quanto il mio Maestro mi ha tramandato.
Solo negli anni Settanta Ottanta questi metodi di potenziamento dello Qi abbandonano le montagne e vengono creati i primi centri per poterli mettere a disposizione di chiunque sentisse il desiderio di intraprendere questo cammino. Ed é così che è iniziato il mio viaggio nel mondo del Hatha Yoga e del Tao Yoga coreano. Entrambe le pratiche sono davvero profonde e vaste, sono pratiche millenarie, che nel corso dei secoli si sono ramificate, creando altri Yoga. Entrambe hanno un approccio olistico alla vita, alla salute, alla consapevolezza, alla vitalità, al risveglio del potenziale di ogni essere umano.
Sento di essere molto fortunata per aver incontrato lungo il mio cammino entrambe le pratiche, che pur nella loro diversità nell’origine, c’è una grande somiglianza, come spesso accade. Sia lo Yoga tradizionale indiano che il Tao Yoga coreano ci aiutano a vivere in modo sano, ad alleviare il dolore e lo stress, ad armonizzare la nostra energia; ci guidano verso la consapevolezza e verso la presenza. Conoscerle entrambe a volte mi ha dato e mi dà la possibilità di entrare più facilmente in ascolto con me stessa e sentire di cosa ho bisogno esattamente in ogni istante della mia vita, questo perché esse si completano. Lo Yoga tradizionale indiano e il Tao Yoga coreano utilizzano mappe energetiche diverse. Siamo esseri umani e siamo esseri energetici. Come esseri energetici, abbiamo anche tradizioni, culture e influenze diverse per raggiungere la nostra connessione con il divino. Da queste differenze sono nate pratiche e approcci differenti per coltivare il corpo, la mente e l’anima.
Diverse tradizioni concordano sul fatto che il nostro corpo non è solo una dimensione. I nostri corpi hanno un corpo fisico, un corpo mentale, un corpo spirituale. Queste pratiche aiutano sia a coltivare un aspetto del nostro corpo ed ogni dimensione del nostro corpo. Queste tradizioni mirano ad avere un approccio olistico alla guarigione del corpo, della mente e dell’anima. Tuttavia hanno modi diversi di vedere questo e quindi hanno anche le proprie tecniche per supportare il loro sistema.
Nel Tao Yoga coreano sono i centri energetici del corpo risiedono nei tre Tan Dschon, come anche secondo la Medicina Cinese, ed ospitano i tre Tesori e precisamente Jing (Essenza), Qi (Energia), Shen (Spirito), che sono custoditi rispettivamente nel Basso Tan Dschon (basso ventre), nel Medio Tan Dschon (cuore) e nell’Alto Tan Dschon (punto della fronte tra i due occhi).
Seconda la medicina tradizionale cinese i meridiani sono i canali energetici o percorsi in cui il sangue e il qi fluiscono nel nostro corpo. Ci sono 59 meridiani nel corpo e 20 tra questi sono molto importanti. Questi 20 meridiani includono i 12 meridiani standard e gli 8 meridiani straordinari.
I 12 meridiani standard si dividono in 6 meridiani Yin e 6 Yang che si collegano rispettivamente a un organo; a differenza degli 8 meridiani straordinari che non si collegano ad alcun organo. La loro funzione principale è quella di connettersi ed interagire con i 12 meridiani standard. Tra i meridiani straordinari il vaso governatore e il vaso del concepimento sono due dei più essenziali.
Il vaso governatore scorre verticalmente e verso l’alto attraverso il centro della parte posteriore del corpo attraverso la colonna vertebrale. Tiene insieme tutti i meridiani Yang e regole le funzioni Yang riguardanti gli organi Yang. Questo meridiano è quello della trasformazione e de movimento del qi ed è associato al sentiero del fuoco.
Il Vaso Concezione scorre verticalmente e verso l’alto davanti al centro del corpo. Tiene insieme tutti i meridiani Yin e regola invece le funzioni Yin riguardanti gli organi e i meridiani Yin. Questo meridiano è quello della produzione e la conservazione del qi ed è associato al percorso dell’acqua.
Sia lo Yoga tradizionale indiano che quello coreano sono legati a cinque elementi. Solo tre di loro sono simili: Fuoco, Acqua e Terra. I cinque elementi nello Yoga sono Fuoco, Acqua, Terra, Aria, Etere. Nel Tao Yoga coreano, basato sulla medicina cinese e sulla prospettiva taoista, gli elementi a cui è collegato sono: Fuoco, Acqua, Terra, Legno, Metallo. Alcuni di questi aspetti vengono ripresi dalla tradizione dello Qi Gong, ed è proprio questo che diversifica il Tao Yoga Coreano da quello tradizionale indiano, ma lo rende più vicino allo Yin Yoga.
Questi sono solo alcuni spunti per iniziare ad entrare in contatto con questa disciplina millenaria, e sono fermamente convinta che il modo migliore per trovare la risposta più adatta ad ogni essere umano è sperimentare davvero e fare esperienza su se stessi, per diventare più consapevoli e raggiungere il proprio equilibrio fisico ed interiore. Perché ogni individuo è a sé ed è proprio questo che ci rende unici. Riuscire a trovare ciò che ti faccia sentire a tuo agio, che ti permetta di conoscerti meglio, lasciarti andare e lasciar andare ciò che appartiene al passato, che talvolta è un compito arduo. Ma fa parte del gioco.
Questo è stato ed è il Tao yoga per me. Un amore a prima vista. Dal primo momento in cui ho iniziato a praticarlo ho sentito una profonda fascinazione e desiderio di andare più in profondità, di scoprirmi e di scoprire questa arte meravigliosa.
Kamsahamnida! ~ Grazie!